Potevo non spendere due parole sul caso
più tormentato degli ultimi giorni? No, non potevo decisamente,
perché il caso Wikileaks merita tutta l'attenzione necessaria.
Partiamo dagli albori, Wikileaks è una compagnia che declassifica
file coperti da segreto e li pubblica sulla rete web, la figura di
maggiore rilievo della compagnia è un tale Jule Assange, che
qualcuno definisce un hacker, qualcuno un matto, qualcuno non lo
definisce, per qualcun'altro ancora nemmeno esiste. In ogni caso,
questo simpaticone Australiano qualche settimana fa decide di dare un
annuncio sconvolgente al mondo intero; Wikileaks sta per rilasciare
la bellezza di 251.287 file riguardanti rapporti diplomatici tra
ambasciata USA e 274 ambasciate di altrettanti paesi. Il trambusto
che ne viene fuori a livello internazionale è senza precedenti, i
leader di mezzo mondo si cominciano a mostrare dapprima restii a
credere alle parole di Assange, poi decidono di passare allo stato
“indignati” (dopo le prime pubblicazioni) per finire col chiedere
la testa del fondatore di Wikileaks su un vassoio d'argento. In
contemporanea, dopo che i primi file cominciano a diffondersi sul
web, i server di Wikileaks cominciano a essere presi d'assalto da
pirati informatici di mezzo mondo,vengono sovraccaricati, per evitare
la diffusione dei manoscritti segreti. La diffusione è lenta (a oggi
solo 1200 documenti sono stati resi noti), ma Wikileaks non demorde,
continua; dopo 2 giorni dalla prima pubblicazione vengono tagliati i
fondi a Wikileaks, il mezzo con cui poter donare denaro alla
fondazione tramite il classico pulsante donate, sotto pressanti e
incessanti richieste, decide di non permettere più invio di denaro
alla fondazione. Può bastare? Non ancora. Il dominio di Wikileaks
viene anche oscurato http://wikileaks.org
e non è più raggiungibile, ma quelli di Wikileaks non sono
sprovveduti, non riescono a fermarli, ed eccoli subito di nuovo in
corsa all'indirizzo http://46.59.1.2 Non vi basta ancora? E va bene
allora se proprio devo continuo... Viene emanato (udite udite)
nientepopòdimenoche un mandato di cattura INTERNAZIONALE per Jule
Assange, roba che persino Arsenio Lupin ne sarebbe stupito. Stanco dal risalto che il mondo intero gli sta dando,
il nostro amico Australiano, in data 7-12-2010 si consegna di sua
spontanea volontà alle autorità di Scotland Yard, il giudice nega
subito il rilascio sotto cauzione, il creatore della fine del mondo è
a oggi in carcere, in attesa di processo (ah dimenticavo, i capi di
accusa non hanno nulla a che fare con il rilascio di documenti
segreti, il capo di accusa è stupro, in quanto nell'estate 2010
Assange fu denunciato da 2 donne con l'accusa di averle violentate,
dopo un incontro post-conferenza tenutasi in Svezia). Quelle che si
fanno chiamare “democrazie occidentali” continuano a chiedere che
il Wikiman venga processato per ciò che ha combinato, ecco, vorrei
soffermarmi su questo punto. Vorrei che uno a uno, i signori che
lanciano sassate e inneggiano al processo (+ pena ovviamente) mi
dicessero seriamente per quali ragioni pensano che quell'uomo debba
essere incriminato, possibilmente seguite da motivazioni se ne sono
in grado, perché io, personalmente, non ne vedo.
Tremano le gambe alle democrazie di
nuovo e vecchio continente, tremano perché sanno che potrebbe essere
svelato qualche particolare piuttosto imbarazzante su qualche modo di
agire non proprio pulito di una certa nazione, tremano perché per
molti potrebbe significare perdere la propria faccia, per molti altri
sarebbe come ammettere che la merda che sta dietro alle facciate dei
governanti è tutta vera e non immaginazione popolare. Possibile che
un branco di omuncoli abbiano così tanta paura di qualche bit di
informazione? Sì, decisamente sì, ci si trova davanti a un bivio
paradossale, in cui paesi che si auto-proclamano “portatori di pace
e democrazia” vogliono tappare in maniera netta la bocca e le ali
di chi vuole mostrare veramente come funziona la fottuta, sporca e
incivile macchina governativa, noleggiando hackers, chiudendo conti
correnti e oscurando siti; quegli stessi paesi che si meravigliano e
attaccano la politica cinese in materia di democrazia, o che
ritengono che nei paesi arabi regni la barbaria, che hanno promosso
l'embargo verso Cuba, che si sdegnano quando l'esercito russo
massacra i ceceni sulla loro terra. Chi apre bocca in queste
occasioni e si fa portavoce di un intero popolo, ha pensato
minimamente che tra gli esempi citati e la attuale campagna anti
wikileaks non passa nemmeno un filo d'erba di differenze? Come al
solito l'unico intento di queste azioni è la censura, censura a
tutto campo atta a coprire personaggi importanti che hanno il potere
di fare il cazzo che gli pare e allo stesso tempo insabbiare tutto.
Tutto questo, alle porte del 2011, dovrebbe essere solamente un
ricordo lontano di cui trattare nei libri di storia.
Mi fa piacere leggere alcune
dichiarazioni di papàleaks, nelle quali dice che la sua morte
sarebbe vana poiché prima di iniziare la divulgazione dei documenti,
prevedendo una simile ritorsione, consegnò in maniera criptata
l'intero archivio a 100.000 persone sparse per il mondo; non so fino
a che punto siano vere queste dichiarazioni, anche se me lo auguro,
fatto sta che anche nel mio piccolo (e come invito a fare) ogni
giorno mi collego al sito e faccio backup dei documenti fino a quel
momento rilasciati, così da poter essere un futuro potenziale nodo
di divulgazione dell'intera documentazione in caso qualcuno riuscisse
a fermarla.
Stampa e divulgazione non servono ai
governanti, ma ai governati, per poter farsi un'idea di quello che
succede davanti ai loro occhi, per questo la mia idea di democrazia
piange, quando si arriva a parlare dell'argomento e tocca sentire
frasi come “quello l'ha fatta grossa e deve pagare, ci sono certe
cose che alle persone come noi non è dato sapere, così funzionano
le cose sin dai tempi che furono e così continueranno a andare”.
Io a questo non ci sto e non ci voglio stare, mi dispiace, mi fa pena
vedere gente convinta che basti stringere il pugno di ferro verso
qualcosa per incutere timore nella gente comune, mi fa pena pensare
che ci sia qualcuno convinto di poter fermare quello che si è messo
in moto, mi fa pena vedere certi personaggi (vedi Frattini) sparare
sentenze senza rendersi conto delle stronzate colossali che stanno
dicendo; mi fa ridere invece, quanto ci ritengano stupidi e senza
cervello, mi fa ridere quanto ancora una volta, i potenti, non
riescano a inquadrare la situazione, non si può fermare qualcosa
semplicemente vietandola o tentando in ogni modo di ostruirla;
continuo a ridermela, leggendo di quello che il cosiddetto gruppo di
fedeli wikileaksiani stanno combinando in giro per il mondo.
Sì, per me Assange è una specie di
eroe nazionale per quello che ha fatto e sono decisamente a suo
favore, fermo restando che, per quanto riguarda il suo unico capo
d'accusa, ovvero violenza sessuale, nell'eventualità in cui dovesse
risultare colpevole, dovrà scontare la sua pena per gli errori
commessi. Quello sì (in caso di conferma), era realmente qualcosa da
non fare.
Volevate il WikiLOCKS, ora vi ritrovate
con più merda di prima da affrontare.
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