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mercoledì 1 dicembre 2010

SiPad? No, grazie

Il freddo deve essersi diffuso ormai a macchia d'olio, stando a quello che leggo. Su Il corriere della sera, sezione "Scienze" si parla del progetto SiPad, atto (a detta delle opinioni) a stravolgere e inondare di innovazione il panorama clinico nazionale, mondiale e non solo. Già, peccato che questa fatidica innovazione abbia poco, di nuovo tecnologico.
Il progetto SiPad si prefigge lo scopo di legare medicina e tecnologia a livello di reparto, andando a sostituire le cartelle cartacee con cartelle virtuali (l' iPad appunto) sul quale annotare vari dati, avere a portata di click risultati di analisi e abbattere la barriera "scrittura del medico". Tutte queste cose sono ottime cose, sono d'accordo, sono felice di leggere che si prova a muoversi in nuove direzioni, a voler fare progresso. Ma purtroppo l'ignoranza delle nostre istituzioni, ancora una volta, rischia di trasformare qualcosa di innovativo in un semplice contratto azienda-azienda, uccidendo qualsivoglia forma di concorrenza, non prendendo in considerazione altre e valide alternative, Perchè obiettivamente, faccio veramente fatica a credere che Apple, non stia già facendo baldoria per l'affarone concluso, avendo affibbiato a una manica di gente incolta, i loro dispositivi proprietari, entrando di fatto, a tutti gli effetti, nella gestione del materiale che verrà raccolto dai loro dispositivi. Mi chiedo se chi ha preso la STRABILIANTE decisione di dare a Apple il monopolio di questa "innovazione del servizio sanitario nazionale" abbia riflettuto giusto quei 2 minuti, tanti ne servono per non farsi rincoglionire i neuroni dalle ammiccanti linee dell' iPad, e porsi domande, valutare alternative, libere alternative. A tutto questo si aggiunge la mia oscura idea che, con molta probabilità, gli istituti che utilizzeranno questi dispositivi dovranno delegare a Apple la creazione di software apposito, senza il quale dati vari probabilmente non potranno essere letti, perchè chi ha sottoscritto l'accordo ovviamente sapeva che particolari software gestionali non si possono installare liberamente su apparecchi Mela, vero?
Il business che ne deriverà sarà sicuramente elevato, tanti soldini (pubblici, perchè non trattandosi di cliniche private, i sostentamenti arrivano direttamente dai cittadini) buttati al vento senza riflettere, non che sia una novità, ma fin quando rimarremo incatenati a stupidi preconcetti antichi come il mondo, non usciremo da situazioni come questa, benchè ignoranti personaggi come il presidente di Regione Lombardia Robverto Formigoni continuino a sostenere che "Sono progetti che la Regione persegue da tempo: siamo i primi in Europa perché per primi abbiamo scommesso sulle nuove tecnologie e sull'alleanza pubblico-privato", sì, proprio così facendo si impedisce a alcuni settori importanti di crescere, ostacolando la libera scelta e sperperando patrimoni che potrebbero essere investiti in altre risorse, siamo in effetti i primi in Europa a ostinarci sul privato, essendo di fatto a un avanzamento tecnologico,rispetto al resto del mondo, che fa impallidire.

SiPad? No, grazie, prendo solo un caffè

http://www.corriere.it/salute/10_novembre_30/ipad-ospedale-gemelli-niguarda_b0b5b2ca-fb9e-11df-bfbe-00144f02aabc.shtml

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