Mi ritrovo ancora, di nuovo, a pensare.
Riflettere e analizzare continuamente ciò che capita intorno a me è
di vitale importanza per la mia mente, una cosa di cui non riesco a
fare a meno, una cosa che ho bisogno di fare.
Riflettere mi mette in pace con i sensi, per quel poco tempo riesco a
stare in un mondo che adoro, un mondo calmo e pacato, faccia a faccia
con me stesso, in un 1 contro 1 all'ultimo sangue, dove spesso mi
capita di andare a tappeto.
Ogni giorno, guardandomi intorno, sento
solo un gran silenzio. Parlando con altre persone mi rendo conto di
quanto oggi il dialogo stia perdendo sempre più rapidamente
importanza, la paura di parlare sta prendendo il largo; esporre i
propri pensieri, le proprie idee, ormai è cosa rara; meglio mentire,
o peggio, meglio tacere. Il mondo ha perso la capacità di parlare e
di conseguenza quella di ascoltare, qualche volta non si ha tempo, a
volte non si ha semplicemente voglia, altre ancora invece si ha la
presunzione di vedere i punti di vista delle altre persone come
sbagliati solamente perché diversi, e quindi, inesorabilmente, cala
il silenzio.
Mi piace ascoltare, e mi piace sentire
idee di altre persone, a maggior ragione se contrarie alle mie, per
questo ogni giorno mi ritaglio un angolino, mi siedo, e mi sintonizzo
per ascoltare ciò che il mondo ha da dirmi, assimilare nuovi punti
di vista, avere conferme, smentite, migliorare le mie conoscenze, per
me questa è la fonte principale di energia per la mia mente. Capita
quindi a volte che mi senta in deficit di energie, perché quando mi
metto in ascolto, non sento altro che silenzio, assordante silenzio
che mi spegne, mi priva la mente dei rifornimenti necessari.
La voce di questo mondo si sta
affievolendo, non farla spegnere completamente, qualunque cosa tu
voglia dire, dilla, semplicemente com'è, a chiunque.
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